Di webmaster (del 22/02/2008 @ 23:31:46, in ITALIANO, linkato 1426 volte)
RESTA IN ATTESA. Mi vuoi parlare d' essenze ed odori lasciando in disparte i tuoi veri valori, come sopportare i miei bassi umori ? Afferra la vita coi suo caldi e salati colori e sapori. Resta in attesa rimanda la resa. Resta in attesa rimanda la resa. Porta la tua esistenza ad oltranza annulla la distanza con l'infinito cancella la lontananza tra l'odierno vissuto ed il tuo futuro ambito; nulla è proibito. Credimi nulla è proibito. Resta in attesa rimanda la resa. Resta in attesa rimanda la resa. Abbandona giorno per giorno la tua terrena coscienza. Aspira ad una nuova ed esaltante esperienza. Passano gli anni e rimani deluso dall'ottuso diffuso che regna nel mondo. Rimani in disparte se ti senti confuso trattieni il respiro per qualche secondo e poi urla a DIO la tua volontà ed il tuo nome, un angelo potrebbe sentire e dirti il perché ed il come. E quindi resta in attesa rinuncia la resa. Resta in attesa rinuncia la resa. Resta in attesa.
BEI TEMPI. Eran i tempi dei pirati e dei corsari che duellavano sopra navi e per i mari. Eran i tempi dei Barbanera e dei capitano Uncino e delle loro ciurme vestite a strisce, mezze accecate e con l'orecchino. Dei Peter Pan e dell'isola che non c'era e non c'è mai stata, delle coste vergini e dei tesori luccicanti, delle lunghe notti brave e dei cieli color azzurro terso, delle sette sorelle lune abbaglianti, dei pensieri subdoli ed intriganti. Eran i tempi della gloria e degli onori, conquistate a suon di cappa e spade e cannonate, delle offese e dei gravi disonori, lavate poi col sangue o colmate con profondi malumori. In quei tempi, nei Caraibi come poi si fece a Santa Fè, si cercavano i dobloni, allora come poi ai nostri tempi gratuite delinquenze, truffatori ed arruffoni, orrori e frustrazioni, in nome e segno dell'avventura in memoria dei BEI TEMPI. Eran i tempi delle giornate spesso lunghe belle e soleggiate o delle terribili tempeste, delle balene e baleniere ornate a festa dei tabacchi dolci e inebrianti del rhum consumato a fiumi di ceste, delle ammucchiate di ubriachi ammassati in pornografiche gesta. Eran i tempi degli assalti urlati, degli affondamenti esagerati, degli amori complicati da turbati sentimenti con spietati tradimenti e del bestiale e brutale sesso praticato con donne complici dimesse, dovunque e spesso. In quei tempi, nei Caraibi come poi si fece a Santa Fè, si cercavano i lingotti, allora come poi ai nostri tempi, grandi attese di ricchezza ma poi pochi grammi di brillanti e un profondo mare di amarezza.
Eravamo Così In altri tempi eravamo così, Fiduciosi di cambiare E di scambiarci energie E dentro al cuore un intensa voglia di amare. In altri tempi eravamo così, Più orgogliosi di noi stessi Di pensare e di lottare Aggrappati a certe idee Per un mondo apolitico e ideale. Una volta eravamo più poveri ma belli Senza troppi artifici innaturali. There was a time when we was in so way, believe me! In that time we was really in so way. Once upon a time the wolf but not the dog, Now there are many of ones And too of them are the dog-men. In altri tempi eravamo più giovani ma già precoci adulti Più fratelli o ribelli, più puliti e signori veri, in altri tempi eravamo più umili e sinceri. Eravamo un po’ più attenti agli anziani e ai nostri figli Alle emozioni degli istanti (carpe diem) A cogliere gli attimi fuggenti. In altri tempi eravamo un po’ più avanti Nella musica e nei racconti Nel rispetto degli assenti e dei presenti, nella memoria dei defunti, eravamo più intriganti più amanti ardenti e passionali. Ora siamo così esseri banali. There was a time when we was in so way, believe me! In that time we was really in so way. Once upon a time the wolf but not the dog, Now there are many of ones And too of them are the dog-men. Eh si eravamo così, sicuri di salvare la nostra specie dal disastro ambientale e nucleare. E guarda ora cosa siamo, bande sbandate di modi e mode sgangherate. Drogati, alienati senza mete e fede Messa a nudo a ferro e fuoco Ridotto a fame e sete, la natura del pianeta Della vita e della quiete. Eh si eravamo così, eravamo proprio così.
Di webmaster (del 18/01/2008 @ 19:54:08, in ITALIANO, linkato 1104 volte)
Dedicato a Camilla, una ragazza di Padova uccisa senza alcun motivo dal padre a 22 anni. Da Michele Barnaba ed Almanueva Group
IMMAGINA Testo e musica MICHELE BARNABA
Immagina, di fermarti a pensare e non saper dove andare Immagina, di cercare un aiuto e trovarti da solo, e nell’anima Le domande di sempre riaffiorano intense ma pesano, come vecchie promesse scadute che non manterrai. Immagina, che il tuo viaggio cominci la dove finisce Immagina, che il coraggio di sempre diventi pazzia, in cui credere per poter finalmente spiegare le ali e comprendere Il segreto nascosto nel mare dei mille perché Il dolore che porti ogni giorno, lì dentro di te
Rit.: Lentamente, dolcemente fino a Te verrò Sconvolgente, ma paziente è l’amore Tuo è l’amore Tuo
Immagina, di socchiudere gli occhi e baciare il tramonto Immagina, di tuffarti in un cielo che spinga il tuo volo al limite Fino a farti ascoltare nel vento un’antica presenza che dal respiro del tempo per sempre ti libererà e in un manto di stelle il tuo nome poi riscriverà
Rit.: Lentamente, dolcemente fino a Te verrò Sconvolgente, ma paziente è l’amore Tuo Nella luce altre mani che mi sfiorano E son parte di un’immensa moltitudine, moltitudine, moltitudine, moltitudine
Se vivere questa vita senza uno scopo non è follia, allora ditemi perché l’idea della morte ci spaventa così tanto, perché gli imprevisti ci terrorizzano, perché quando la vita ce lo ordina abbiamo così paura di amare il nostro prossimo.
Come diceva Carol Woityla:”La vita è una sfida continua, Dio stesso forse ci sfida, affinché noi stessi con l’Amore sfidiamo il destino.
Di webmaster (del 31/12/2007 @ 13:51:38, in Video, linkato 1268 volte)
Un altro anno vissuto alla grande per i BRANDUARDI-ANS. Sintesi delle nostre emozioni vissute in quest'ultimo anno con lo sfondo di "Domenica e Lunedì", naturalmente di Angelo Branduardi
Another great Year for the BRANDUARDI-ANS, full of friendship and emotions, in this video a summary of our great moments, with the song "Domenica e Lunedi", obviously by Angelo Branduardi
Di webmaster (del 23/12/2007 @ 16:04:12, in ENGLISH, linkato 1280 volte)
Ciao Angelo,
every year I send you my greetings for the festive season. And as always I never know if you will read my wishes, but it is just something I want to do, because you are always a part of my life.
I think you will be very happy after your promotional tour in Germany and the Zecchino d'Oro to spend a tranquil and peaceful Christmas with your family.
My best wishes are for a happy Christmas together with Luisa and your daughters.
I hope to be able to catch one of your concerts in Germany and I am still hoping you will come to Olanda Lontana.
I wish you inspiration, patience, energy and a lot of happiness in 2008 and may music always be a part of you.
Di webmaster (del 22/12/2007 @ 12:14:25, in Songs, linkato 1429 volte)
Angelo è da sempre la mia ispirazione, sono Viviana Laffranchi, sconosciuta cantautrice Bresciana..vorrei che la potesse ascoltare, lo vorrei tanto. Come fosse un regalo di natale per il mio cantante preferito: Barba Bianca
Di webmaster (del 15/12/2007 @ 17:38:54, in Video, linkato 2075 volte)
9 dicembre 2007, IX Concerto per la Vita, saggio musicale degli allievi del laboratorio Music Live di San Giorgio Jonico (Taranto).
in sequenza: - Andrea CORALLO: "la pulce d'acqua" (strumentale) - Francesco SCIALPI: "la fera di levante" (alla fiera dell'est) - Francesco RUGGIERI: "l'apprendista stregone" (angelo branduardi - giorgio faletti) - Francesco SCIALPI: "e sarà natale" (gino marielli - tazenda)
altri musicisti: basso: Daniel BUNGARO batteria: Sandro VENNERI percussioni: gruppo PIZZICARIDDI djembè e cajòn: Michele IANNIELLO chitarre soliste: Angelo PALASCIANO, Pierpaolo MUSIO, Alessandro FRASCELLA, Giulio LEONE, Cosimo PASTORE
gruppo junior: Andrea DE FELICE, Andrea SCARAFILE, Andrea TOTARO, Angelo CAMPO, Chiara FANIGLIULO, Emanuele SEMERARO, Flavia COMO, Francesco BRIGANTE, Francesco MARASCA, Francesco SCARINCI, Giuseppe MUSIO, Paolo DE STEFANO, Roberto CINIERI, Rosa FRASCELLA, Sara FABBIANO, Valeria CAPUTO
gruppo intermedio: Davide DE STEFANO, Davide IACCA, Francesco FISCHETTI, Gabriele GENNARI, Gabriele INTERNO', Gabriele ROMANO, Giada GRECO, Gianni ANCORA, Marco GRECO, Mirko MAGGIO, Niccolò ROCHIRA, Nicolò ROMANAZZI, Rita MASSARO, Simone CAMPO, Vincenzo BASILE
gruppo senior: Gianluca ZACCARIA, Marco LONGOBARDI, Mario SALINAS, Valerio CINQUE, Viviana PICCINI
Di webmaster (del 26/11/2007 @ 18:52:20, in ART, linkato 2041 volte)
Mi chiamo Francesca Parità, ho 23 anni e sono una pittrice di Napoli. Sarei lieta se pubblicaste una mia opera ispirata dalla musica di Branduardi nella pagina spazio-ospiti.
Titolo: "Niente oltre, niente di più..." (prende spunto proprio da "La serie dei numeri" del maestro.) tecnica: olio su tela anno: 2007 dedicata, ovviamente, al suo ispiratore.
Di webmaster (del 12/11/2007 @ 13:16:12, in Songs, linkato 1093 volte)
Il titolo fa riferimento alla Fiera del Levante che si tiene ogni anno a Bari e alla quale molta della nostra gente si reca ogni anno. Il testo è tradotto letteralmente tranne che per il temine "tatacore" (che significa "nonno") che mi sembrava suonasse meglio (anche perchè era soprattutto con i nonni che da bambini si andava ai mercati e alle fiere). Il dialetto è quello del mio paese San Giorgio Jonico. Il testo l'ho tradotto una decina d'anni fa. Ero nella fase conclusiva degli studi universitari di filologia ed ero di conseguenza interessato alle relazioni tra liguaggio-territorio-cultura-musica. Essendo ormai la "fiera dell'est" talmente usata ed abusata da diventare patrimonio popolare, pensai di renderla ancor più 'popolare' avvicinandola alla lingua del popolo. Per ogni vocabolo chiesi conferma e consiglio a mia nonna Gesualda (che Dio l'abbia in gloria). Il linguaggio del testo è infatti molto arcaico, è la lingua dei nostri nonni. Ci sono vocaboli ("turnisi", "tatacore", "sorge", "vucciere", "pisò - verbo pisare = picchiare") che qui non usiamo più neanche in dialetto ma che, quando per caso li riascoltiamo, ci fanno sorridere perchè ci richiamano alla memoria i nostri nonni. Da allora la faccio suonare e cantare quasi in ogni saggio che svolgo con gli allievi del mio laboratorio musicale. Il nostro pubblico lo sa e aspetta sempre questo brano a conclusione della serata accogliendolo con entusiasmo.
Fabio
LA FERA DI LEVANTE (in Vernacolo, dialetto di San Giorgio Jonico - Ta)
Alla fera di levante, pi do' turnisi nu zucculicchiu tatacore 'ccattò
vinìu la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera..................................
vinìu la funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzico la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu la morte ca pigghiò lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
e cristu benedettu vincìu la morte ca pigghiò lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu la funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
alla fera di levante, pi ddo' turnisi nu zucculicchiu tatacore 'ccattò...