Il primo ricordo risale a quando ero bambina,
intenta a guardare una trasmissione televisiva
della domenica pomeriggio.
La sua sola voce accompagnata da una malinconica chitarra,
allestiva il più sublime e il più robusto degli incanti.
Ci sono emozioni che non passano,
non si dimenticano,
capaci invece,di scavare dentro un solco;
un solco da colmare ancora con quella voce,con quella musica,
e poi ancora, con la sua grazia,la sua maestria.
Ci si ammala d' amore e di nostalgia ascoltandole,
e può far piangere di bellezza,
la gioia e la tristezza del suo violino.
Non é per caso,
ma é per sortilegio di bellezza e nostalgia,
che si diviene Branduardiani.
(Graziella D.)