Canto dell’Anima
Salvami, o Re, dal silente dolore, salva il mio senno dal cieco rancore.
Dall’uomo che crede d’esser spoglia immortale e disperde l’amore come pioggia sul mare.
L’anima offesa continua a soffrire, riportando ferite che non riesce a guarire.
Un dolce canto mi opprime per il ricordo evocato di gaudio trascorso, in pena mutato.
Paola, 8 gennaio 2001
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