Di Admin (del 26/05/2006 @ 19:08:06, in Songs, linkato 2309 volte)
Le cose dei licianni è un gruppo fondato da Salvatore Oppedisano, compongono le proprie canzoni, e alcune di queste utilizzano poesie più o meno note. Notizie sul gruppo
"Canzone canina" è tratta da una poesia di Sergej Esenin, il testo è inalterato, traduzione fedele dal russo a cura di Curzia Ferraro.
" ...La parte finale strumentale dovrebbe rappresentare la cagna che come dice Branduardi :"Non capiva " . L'umore del cantato l'ho inteso con un espressione di sgomento e quindi di rabbia se uno s'identifica come cane ..."
Di Admin (del 26/05/2006 @ 19:33:02, in Songs, linkato 5447 volte)
Un'altra canzone del gruppo Le cose dei licianni basata sui testi di Esenin. Traduzione di Curzia Ferraro.
Mosca delle bettole: Questi versi di Esenin rappresentano quasi un (triste) epilogo di 'Confessioni di un teppista' che Branduardi ha musicato in 'Confessioni di un malandrino'. Continua
Di webmaster (del 15/11/2006 @ 14:18:12, in Songs, linkato 11131 volte)
Ciao, mi chiamo Giancarlo e ho da poco terminato il mio primo lavoro discografico (indipendente e autoprodotto) dal titolo "Il Canto della cicala"...da sempre amo la musica di Angelo, ho pensato di inviarvi il brano che da il titolo al cd...è un modo semplice per "stare vicino" all'artista che più amo.
N.B. il batterista che suona è niente popodimeno che il grande Davide Ragazzoni...grazie ancora Davide!
intro al canto Che cosa cantava la cicala? Qual era l’oggetto del suo canto?Proviamo a tornare con la mente a quando eravamo bambini, cerchiamo di ricordare i nostri sogni, i nostri desideri di allora...proviamo a cercare nella memoria almeno un evento della nostra vita che ci ha fatto “respirare a pieni polmoni”, un episodio in cui dentro di noi abbiamo provato un inaspettato senso di pace e di commozione...è passato tanto tempo vero?Cerchiamo di fissare per un attimo quel momento e facciamo silenzio...ecco, non sentite forse un canto?
Il canto della cicala (testo e musica: Giancarlo Airaghi)
Nessuno mai scrisse che cosa cantava La dolce cicala alla formica E il vento portò antiche e nuove parole Così la cicala si mise a cantare...
A te che ballavi in un campo di grano canto parole scritte nel cuore per ricordarti l’uomo che eri, l’uomo che dorme dentro di te. (3v.)
A te che oggi non sai più ballare dico che i campi di grano son là: dove la gente li zappa e coltiva ... ... Dopo il lavoro vi danzerà. (3v.)
A te che corri fra tanti frastuoni dono una spiga di grano e chissà ... ... Forse al vederla o grazie al profumo, voglia di danza si risveglierà. (3v.)
La cicala donò il suo canto al silenzio la formica cambiò quel silenzio in attesa poi come se udisse una musica in cuore nei campi di grano si mise a ballare.
il senso del lavoro: Tutti conoscono la celebre fiaba della cicala e della formica, alla fine la povera cicala viene derisa per la sua poca lungimiranza e tutto sembrerebbe dare ragione alla formica, che invece aveva lavorato sodo e ammassato una grande quantità di provviste per l’inverno.Anni e anni dopo, un’altrettanto celebre filastrocca, dando voce al sentimento di molti, restituiva dignità alla cicala: “… che il più bel canto non vende, regala.”Non è sufficiente dire che la cicala regala il suo canto, per avere ragione essa deve cantare certamente qualcosa di importante, di vero, altrimenti il suo “regalo” non sarebbe di alcuna utilità!Così ho cercato di immaginare “il canto della cicala” e ho pensato di intenderlo come il tentativo di esprimere il desiderio profondo di senso che ciascuno di noi ha nel cuore,un desiderio di verità, di pace, d’infinito… di Dio.Ogni canto che esprime tutto questo è un “canto della cicala”,perché parla al cuore e se il cuore è disposto ad ascoltare allora la vita può assumere un nuovo significato, gli orizzonti si allargano e tutto si illumina di una luce nuova, che infonde ed effonde gioia e calore.Questa raccolta di canti vuole dar voce alla cicala, ascoltiamo quello che ha da dirci… e forse nel nostro cuore sentiremo muoversi qualcosa.
Di webmaster (del 01/10/2007 @ 18:54:33, in Songs, linkato 1799 volte)
Trent' anni fa cantavo questa canzone, a mio modo vorrei celebrare il successo di quel meraviglioso album che fu "Alla Fiera dell'Est". Canzone per Sarah la cantavo a mia figlia 20 anni fà appunto "tanti anni fa".Oggi ho realizzato il sogno di avere uno studio di registrazione tutto mio.Eccovene il risultato spero che il mio idolo di quegli anni possa ascoltare questa mia interpretazione e mi facesse sapere il suo pensiero. Accadrà tutto questo? Chi di speranza vive non disperato muore
Di webmaster (del 12/11/2007 @ 13:16:12, in Songs, linkato 1094 volte)
Il titolo fa riferimento alla Fiera del Levante che si tiene ogni anno a Bari e alla quale molta della nostra gente si reca ogni anno. Il testo è tradotto letteralmente tranne che per il temine "tatacore" (che significa "nonno") che mi sembrava suonasse meglio (anche perchè era soprattutto con i nonni che da bambini si andava ai mercati e alle fiere). Il dialetto è quello del mio paese San Giorgio Jonico. Il testo l'ho tradotto una decina d'anni fa. Ero nella fase conclusiva degli studi universitari di filologia ed ero di conseguenza interessato alle relazioni tra liguaggio-territorio-cultura-musica. Essendo ormai la "fiera dell'est" talmente usata ed abusata da diventare patrimonio popolare, pensai di renderla ancor più 'popolare' avvicinandola alla lingua del popolo. Per ogni vocabolo chiesi conferma e consiglio a mia nonna Gesualda (che Dio l'abbia in gloria). Il linguaggio del testo è infatti molto arcaico, è la lingua dei nostri nonni. Ci sono vocaboli ("turnisi", "tatacore", "sorge", "vucciere", "pisò - verbo pisare = picchiare") che qui non usiamo più neanche in dialetto ma che, quando per caso li riascoltiamo, ci fanno sorridere perchè ci richiamano alla memoria i nostri nonni. Da allora la faccio suonare e cantare quasi in ogni saggio che svolgo con gli allievi del mio laboratorio musicale. Il nostro pubblico lo sa e aspetta sempre questo brano a conclusione della serata accogliendolo con entusiasmo.
Fabio
LA FERA DI LEVANTE (in Vernacolo, dialetto di San Giorgio Jonico - Ta)
Alla fera di levante, pi do' turnisi nu zucculicchiu tatacore 'ccattò
vinìu la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera...............................
vinìu lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò... alla fera..................................
vinìu la funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzico la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
vinìu la morte ca pigghiò lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu alla funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
e cristu benedettu vincìu la morte ca pigghiò lu vucciere ca 'ccidìu lu vove ca bivìu la funtana ca stutò lu fuecu c'ascuò la mazza ca pisò lu cane ca muzzicò la iatta ca si manciò lu sorge ca allu marcatu tatacore 'ccattò...
alla fera di levante, pi ddo' turnisi nu zucculicchiu tatacore 'ccattò...
Di webmaster (del 22/12/2007 @ 12:14:25, in Songs, linkato 1430 volte)
Angelo è da sempre la mia ispirazione, sono Viviana Laffranchi, sconosciuta cantautrice Bresciana..vorrei che la potesse ascoltare, lo vorrei tanto. Come fosse un regalo di natale per il mio cantante preferito: Barba Bianca
Di webmaster (del 22/04/2008 @ 09:46:18, in Songs, linkato 1348 volte)
Buona sera Maestro,
Le invio se Vorrà ascoltare, il lavoro di un gruppo amatoriale che ama la musica ed il teatro. Giovani e meno giovani della maremma Toscana, precisamente del comune di Gavorrano, hanno rappresentato uno spettacolo di poesie e musica intitolato " La Virgola".
Dallo spettacolo... la vita di un uomo...è presto detta nacque VIRGOLA morì ....e la virgola è la vita
Senza scendere troppo nel particolare perchè ci sarebbero troppe cose da raccontare, abbiamo tutti lavorato molto divertendoci insieme e Le confessiamo che ogni volta che ascoltiamo alcune canzoni dello spettacolo, le immaginiamo cantate e suonate da Lei , il Grande Maestro. Senza rubarLe altro tempo prezioso, il gruppo di attori, musicisti e poeti della Maremma Le chiede di ascoltarLe con la speranza di regalarLe un sorriso e una bella ispirazione .
Di webmaster (del 23/09/2008 @ 19:10:25, in Songs, linkato 1780 volte)
Sono Fiammetta, e avrei una canzone da far ascoltare ad Angelo Branduardi. Questa canzone l'abbiamo scritta io e mia sorella Serena. Arrangiamenti Fabrizio Arestia.
Di webmaster (del 16/10/2008 @ 18:52:44, in Songs, linkato 1485 volte)
Sono il direttore dell'ensemble "la Perfetta Letizia". Affascinato dall'opera su S. Francesco ho pensato, 5 anni fa, di farlo cantare al mio coro. Ne è uscita una cosa armonizzata a dovere per canto corale...