Pane e rose (1988)

 

Ciao Ragazzi,
allora come va?, mi auguro che sia un anno ricco di sorprese Branduardiane; da quel che si sente in giro dovrebbe essere proprio così, staremo a vedere!!!
Intanto io propongo di analizzare un nuovo disco; dopo "Il Ladro", Branduardi canta Yeats" e "Cercando l'oro", potrebbe essere la volta di "Pane e Rose", un disco che io ho apprezzato solamente molti anni dopo la pubblicazione.
Questo disco segna il passaggio dal Branduardi delle grandi adunate, dei grandi numeri al Branduardi minimalista.
Nei precedenti lavori, era stato sempre accompagnato da formazioni molto assortite, mentre in questo disco il "minimalismo sonoro", raggiunge il suo apice.
Molte tracce di musica etnica sono presenti in questo disco, ascoltando la bellissima "Frutta" sembra proprio di essere in un mercato di un paese esotico.
Il primo brano del disco "L' Albero", è bellissimo ogni volta che lo ascolto, mi sento come ipnotizzato...eccezionale l'accompagnamento di Maurizio Fabrizio.
Commovente e struggente è " 1° Aprile 1965", brano dedicato ad Ernesto Che Guevara, tratto da una sua lettera ai genitori.
Mi piace molto quello che ha scritto un giornalista di Repubblica a proposito di questo brano:
"...Si tratta infatti di un'ode solitaria alla ragione degli istinti: se personaggi determinati e risoluti come Guevara non fossero comparsi sulla faccia della terra, non solo la memoria storica sarebbe stata monca, ma anche la psicologia degli uomini ne avrebbe risentito. C'è bisogno, insomma, di persone che traccino la via, perché chi viene dopo possa trovare terreno fertile su cui agire..." 
 Comunque in questo disco non manca certo il Branduardi ironico e con tanta voglia di divertirsi, come dimostrano le canzoni
"Barbablù" e "Frutta".
"Il primo della classe" con quel suo ritmo cantilenante, tratta un argomento molto delicato come è quello dell' emarginazione infantile, spesso mi sono rivisto in questo bambino; non che io fossi il primo della classe, però mi è capitato molto frequentemente di sentirmi isolato, già dalle elementari avevo gusti musicali (Angelo per esempio) o sportivi, completamente diversi dalla gran parte dei miei coetanei.
Per concludere voglio dire che è stata importantissima la presenza di Pietra Montecorvino in questo album, la sua voce particolare si è "fusa" splendidamente con quella del Nostro.
 
VINCENZO

 

 

My relation to the "Pane e Rose"-album is very close - and a little strange.
 
I love it because it's so different to all the other records of Angelo. And it was - after the "Branduardi canta Yeats"-tour my second Branduardi concert at all.
 
I decided spontaniously to go there and took a good friend of mine with me. His girlfriend had just left him, and he was deeply sad about that (in fact he was crying the whole day, but don't mention that I told you this little secret ...). I thought the trip to the concert would be a good idea to do anything against his sadness, and I loved the idea to see Branduardi again and to see how he would arrange the new songs on stage.
 
The only thing I knew about the concert was that it would happen in Hannover, 200 km away from where I lived. It was a sunday in November and I couldn't get any information about the concert, where it should take place and if there were any tickets left, and I didn't know anybody in Hannover. As some of us remember: it was 1988 and we hadn't any internet at all to get all the informations we needed ! (In fact I don't know how we survived ...)
 
As a real fan-atic I finally called the city administration at the town hall (!) of Hannover. Of course, as it was sunday, there was nobody, so all calls ended up at the Hannover fire department. I talked to a very kind officer who didn't know Branduardi at all (I'll never forgive him ;-) ...) but took a look into his Hannover's newspaper and finally found out that the theatre where Angelo should enter the stage was called "Capitol" - maybe one of you was also there ... ?
 
We tried to ring the Capitol to ask if we could still get any ticket but it was still closed. So we took my old car and went to Hannover that rainy november sunday, my sad friend next to me, always asking "Why did she leave me, why did she ... ???"
 
We arrived very early and were happy because we got two of the last tickets. Angelo played, as far as I remember, most of the Pane e Rose-songs, and he was accompagnied by Pietra Montecorvino (I think that was her name), she also sang on the album. She has a wonderful voice, "Tango" is one of my all-time-Branduardi-favourites, even if it's very very "kitschig" (sorry, I don't know the word in any other language) - but beautiful.
 
It was a great concert, not only for me - my friend finally turned also in a better mood and forgot his trouble at least for the rest of the evening. (That's what Branduardi does to all of us, doesn't he ?)
Not only the new songs had that "latin"-style, also the old and famous classics were put into new rhythms - fantastic, and very different to what Angelo had done before with the Yeats-album.
 
Other songs of the album like "Scatolette", "Barbablu", "Frutta" and "L'albero" are also exciting. The sound of the album is unique, it has a lot of energy, but remains quiet and melancholic at the same time.
Later, on the "Ladro"-tour Angelo arranged "Pioggia" live in a "surround"-modus - with loudspeakers at all four corners of the theatre, so one got the impression the rain was coming, going and falling from all directions ...
 
I would have loved it if Angelo had done more music in that latin-american style. After "Pane e Rose" I hoped he would do more experiments with that kind of rhythm, maybe together with other latinamerican musicians,
and this would be his way out of the first part of his career.
But as we all know he changed his style again with "Il ladro". So each new album happens to be a surprise. May be that's one of the reasons why I am still a real "Branduardiano" after all these years is the big variety of his music and my curiosity: What will he do next ?
 
By the way: I noticed there was a french version of Pane e Rose which unfortunatelly I never reached to get. Does anybody of you know how or where to get it ?
 
Michael
 
Sorry, my little story has become much too long ...

Pane e Rose,
gia' il titolo è bello
credo sia una citazione, ma di cosa?, qualcuno lo sa?
A me lo regalo' mio fratello e per questo mi e' ancora piu' caro.
Era andato da poco a vivere a milano e mi mancava molto.
L'ALBERO: è bella, è proprio bella. E' il sentirsi forti, radicati.
E' l'affermazione potente della propria interiorità.
IL 1 APRILE 1965: bellissima, struggente, anche qui e' l'interiorità
che viene espressa, anche quella di personaggi pubblici. Sempre
comunque di persone che hanno un interiorità ricca,
affettiva e ideale. Pensare al Che, mentre sta cercando di scrivere
la storia, che si ferma un momento e pensa al padre, alla sua
famiglia. Che sente il bisogno di comunicare: "Io sto bene, sto qui a
fare un po' di guerriglia, sapete come sono fatto... sappiate che vi
voglio bene qualunque sia la mia situazione e il mio destino."
IL 1 DELLA CLASSE: non mi piace, stavolta è la condizione interiore
del secchione, la mia impressione è che sia stata scritta per simpatia
ma senza partecipazione, credo che Branduardi non si sia mai sentito
un primo della classe, ne' in senso negativo ne' in senso positivo.
FRUTTA: non me la ricordo bene, beh se non mi e' rimasta nella
memoria....
MIRACOLO A GOIANIA: da brivido, pensare che si sta parlando di una
storia vera, che molte persone sono morte davvero cosi', con quel
gesto di spensieratezza superstiziosa. Rende bene l'idea del clima
in cui maturo' la tragedia.
PIOGGIA: piovosa, di ambiente, non delle mie preferite.
TANGO: stupenda, sensuale, una canzone d'amore inusuale ma
appassionata.
SCATOLETTE: non mi piace, banale.
ANGELINA: tenera, bella, non si puo' ascoltare senza conoscere
farewell angelina, un omaggio a Bob Dylan, a Joahn Baez e a Guccini.
FAME DI SOLE: simpatica, forse bella, ma non riesco a capirla cantata
da lui che solo in parte si ispira alla tradizione mediterranea,
non mi sembra sincero prendere le distanze dal brumoso nord, cosi'
vicino ai climi irlandesi che tanto lo hanno davvero ispirato.
Infatti mi sembra di maniera, poco ispirata.
BARBABLÙ: anche qui un fatto drammatico viene cantato sdrammatizzato,
quasi ballato. Non aiuta a sublimare, semmai invita a vedere le cose
da un altro aspetto, non narrativo.
BENVENUTA DONNA MIA: altra stupenda canzone d'amore: chi non vuole
sentirsi dire se ci sei tu la mia casa e' piena, non ho bisogno di
altro, sei tu il mio pane e le mie rose..

Riccardo Gatto


Pane e rose devo dire che non mi fa impazzire...L'apporto di Maurizio Fabrizio è meno determinante rispetto ad altri album, secondo me...Comunque amo particolarmente di questo album due canzoni: una è Primo aprile 1965 perchè se chiudo gli occhi...mi sento in Sudamerica...chissà perchè....E' una musica che mi trasmette calore. L'altra canzone è Tango: qui Pietra Montecorvino, con la sua voce roca crea un bel contrasto con quella notoriamente esile di Angelo. Io poi adoro i duetti con le seconde voci (Mi pare che Silvana sia maestra in questo!!! Vero Sil?), e mi piace molto suonarla alla chitarra....
Su un secondo piano metterei Il primo della classe per il bel ritmo, e poi tutte le altre canzoni, senza grosse preferenze... Credo che questo sia il primo album non memorabile (per me, ovviamente!!) tra quelli pubblicati da Angelo. Forse il Nostro viveva un periodo poco felice, si stava evolvendo il suo gusto musicale, e non me lo ricordo graffiante nemmeno ai concerti....Comunque lungi da me qualunque critica...adoro questo album come tutti gli altri, perchè si tratta di una musica sempre coinvolgente, anche se il trasporto è minore rispetto ad album "mitici" quali La luna o La pulce d'acqua.
 
Un abbraccio a tutti voi
 
Ric

ITA/ ENGL

La prima cosa è la copertina.
 Appena ebbi notizia della nuova uscita di questo album corsi a comprarlo e la copertina mi colpi immediatamente: "Ma quella è la figlia" pensai subito... non ho mai avuto la certezza che quella ragazzina che si butta sul collo di Angelo, e che sicuramente sta ridendo, fosse effettivamente una delle figlie. C'è da dire però che, qualche anno fa, in una fiera allestita a Roma: "Storia della canzone italiana", vi era esposta una foto che sembrava, anzi probabilmente lo era, la sequenza , lo scatto successivo di quella foto di copertina di "Pane e Rose" dove si vedeva un bellissimo volto sorridente, e in calce:" Angelo e Maddalena".
E' il vero prima disco della  famosa, o famigerata, "svolta minimalista" di Branduardi.
Inizia subito con un brano per niente facile: "l'albero". Ascoltandolo pensai: "mah.."
Devo essere sincero: in quel disco la prima prima impressione fu che per me Angelo era irriconoscibile, persino la voce non era la stessa: se notate bene, lui canta in maniera diversa, ora non conosco i termini tecnici ma la voce è impostata in modo diverso, così come per il successivo "il ladro".
Ma anche questo è un disco sincero.
 Un po' timido, e un po' discreto, certamente  molto coraggioso in un periodo come quello, dove imperversava il "look" e l'apparire ad ogni costo.
 C'è una canzone di questo album: "Angelina".
Ve la ripropongo:
 
Povera Angelina,
ti sei fatta un vestito di seta colorata...
per ballare.

Povera Angelina,
hai lavato i capelli che sanno di gelsomino...
per ballare.

Quando la sera verrà, te ne andrai cantando
verso le luci che vedi dall'alto della collina
e a piedi nudi, ridendo,
Angelina, ballerai... carnevale.

Povera Angelina,
hai dipinto le labbra di rosso corallo...
per ballare.

Povera Angelina,
stringendoti qualcuno ti dirà che sei bella...
carnevale.

Quando la sera verrà, te ne andrai danzando
verso la gente che canta sulla riva del mare,
per una lunga, tenera notte
Angelina, ballerai... carnevale

  (Luisa Zappa Branduardi
)
 
Sono versi stupendi, mi colpisce quel sottile "senso di incompletezza"...
Quella "ordinaria compostezza" in cui tutto va secondo degli schemi precisi, tutto prestabilito, tutto calcolato,  anche in quello che dovrebbe essere un momento liberatorio cone il Carnevale. E' il malessere che si cominciava ad avvertire sopratutto di quegli anni, in cui il conformismo di massa prendeva il sopravvento sul''individualismo e quindi sul proprio modo di essere. Infatti, mai come in quegli anni era più importante "apparire" o "avere" che "essere". Quindi tutto finto, non sincero, neanche il complimento di chi le dirà che è bella... Povera Angelina.
All'epoca mi colpì anche la presenza di Pietra Montecorvino, cantante che già conoscevo e apprezzavo grazie a Eugenio Bennato. "Tango" se non altro ci ricorda il famoso ballo per la sua sensualità, ma dal testo che mi sembra a tratti ironico..:)
E' certamente tra i dischi di Angelo, il più "mediterraneo". Ho sempre pensato che Branduardi si sia soffermato poco, musicalmente parlando, dalle mie parti, è vero che ha cantato napoletano ma i suoi suoni sono più mitteleuropei ..
In questo disco invece troviamo addirittura ritmi africani e sudamericani (Miracolo a Goiania, Barbablù, Frutta...)
Sono sonorità che, ne sono sicuro, Angelo prima o poi riprenderà..Chissà, forse in Futuro antico III ?:)
 
At first is the cover. 
 As soon as I had the news of the publication of this album I ran to buy it and the cover touched me immediately:  "But that one is the daughter" I thought  .. I have not never had the certainty that that child who throws herself on the neck of Angelo, and that sure was laughing, was effectively one of the daughters, I have to say that, some year later,  in Rome, in exposition: "History of the Italian song", was exposed a photo that seemed, indeed probably it  was, the sequence, the successive shot of that photo of the cover of "Pane e rose" with a beautiful and smiling face , and at the bottom: "  Angelo and Maddalena ". 
It' s the very first disc of the famous, or ill-famed, "minimalist period" of Branduardi. 
It begins  with a not really easy song:  "L'albero".   Listening to it I thought :  "mah..."
I must be sincere:  in that disc my first impression was that for me Angelo was not recognizable, the voice was not even the same one:  if you noticed well, he sings in different way, now I do not know the technical terms, but the voice is set up in various way, therefore like for successive "the ladro". 
But this is also a sincere disc. 
 A little timid, and discreet, sure much brave one in a period like that one, where the  "look" and appearing at all costs was the ordinary. 
 A song of this album is :  "Angelina". 
I try to translate it: 
 
Poor Angelina, you  made a colorful silk dressing.  ..
for dancing. 
 
Poor Angelina, you have washed the hairs that smells  of gelsomino...
for dancing.
 
When the evening will come, you you will go singing
towards the lights that you see on the high of the hill
and walking , laughing, Angelina, you will dance ... carnival. 
 
Poor Angelina, you have painted the lips of red coral.  ..
for dancing. 
 
Poor Angelina, tightening to you someone will say that you are  beautiful ...
carnival. 
 
When the evening comes, you you will go  dancing
towards some people who sing on the seaside,
for a long, tender night, Angelina, you will dance.  .. carnival
 
(Luisa Branduardi )
 
Great verses, they give me that thin "sense of incomplete".  ..
That "ordinary quiet" in which all it goes as a precise outlines, all previewed, all deliberate, also in what the Carnival would have to be, a moment of freedom. And in the malaise that was begun to perceive above all of those years, in which the conformism of mass  took to the windward on "individualism" and therefore on just the way to be.   In fact, never as in those years it was more important "to appear" or "to have" that "being".   Therefore all false, not sincere, also the compliment of someone who will tell her she is beautiful.  .. Poor Angelina. 
The presence of Pietra Montecorvino surprised me. a singer that already I knew and I appreciated, thanks to Eugenio Bennato.   "Tango" reminds me the famous dance for its sensuality, but with  the text that seems ironic to me at same time. 
Surely, between the albums of Angelo, this is the most "Mediterranean".   I have always thought that Branduardi has been stopped just a  little ( musically , i mean) near my land, is true that it has sung Neapolitan but his sounds are more north european.
In this disc instead we find  rhythms Africans and South Americans (Miracolo a Goiania, Barbablù, Frutta.  ..Sonority that, i'm sure, Angelo will resume...Who knows....Perhaps in Future Antico III ?:) 
Michelangelo

 

Pane e Rose, è un disco che amo particolarmente. Nel 1988 mi trovavo in servizio di leva, e l'uscita di un nuovo album di Angelo fu per me una linfa vitale, qualcosa di indispensabile, e naturalmente lo accolsi a braccia aperte.
La svolta, rispetto a tutte le sue precedenti opere era clamorosa, e secondo me positiva.
E' vero ci sono in questo disco alti e bassi, brani indovinati e alcuni meno riusciti, nel complesso però un'opera bella, sicera, non un capolavoro, ma unica nel panorama branduardiano.
I testi sono forse troppo semplici, a volte anche un pò banali, ma suggestivi, dal ritmo latino,  e molto immediati.
La strumentazione è di classe e supportata da scelte tecnologiche senz'altro innovative.
 
Per me questo disco è servito ad Angelo a scrollarsi di dosso l'etichetta a volte troppo ingombrante di menestrello, e unitamente all'altro disco diverso (Il Ladro), ad approdare ad una nuova coscienza musicale, più completa ed aperta all'innovazione, magnificamente espressa con opere come" Domenica e Lunedì "e "Il Dito e la Luna."
 
Mauro

 

 

Pane e Rose,
gia' il titolo è bello
credo sia una citazione, ma di cosa?, qualcuno lo sa?

Può essere un riferimento ad un fatto accaduto l' 8 Marzo 1908, dove 15.000 donne
marciarono attraverso New York City chiedendo orari di lavoro meno lunghi,
paghe adeguate, diritto di voto e la fine del lavoro minorile. Adottarono lo
slogan "Bread and Roses" (Pane e Rose), nel quale il pane simboleggia la
sicurezza economica e le rose una qualità migliore della vita. Nel maggio
dello stesso anno, il partito socialista d'America designò l'ultima domenica
di febbraio in osservanza del Giorno Nazionale della Donna.

Poi ancora......

Con due milioni di soldati russi morti in guerra, le donne russe ancora una
volta scelsero l'ultima domenica del febbraio 1917 per scioperare in favore
del "bread and roses" (Pane e Rose). I leader politici si opposero allo
sciopero ma esse andarono avanti. Quattro giorni dopo lo
Zar di Russia fu forzato ad abdicare e il governo provvisorio garantì alle
donne il diritto di voto.Quella storica domenica cadde il 23 febbraio del
Calendario Giuliano in uso in Russia, che però coincideva con l'8 marzo del
calendario Gregoriano in uso nel resto d'Europa.

 
E' sicuramente un omaggio alla donna: "Benvenuta ,donna mia."
Come il titolo di un libro di Erica Jong: "Cosa vogliono le donne. Potere, sesso, pane, rose."  Bompiani.
In questo suo nuovo libro la scrittrice affronta il tema della posizione e del ruolo della donna nella società contemporanea.
Aneddoti autobiografici, ritratti di personaggi, reali e letterari, ed episodi di cronaca sono riuniti ad illustrare temi come la maternità, il sesso, il potere, i mass media, le difficoltà di essere donna.
 
Mauro. 

 

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