Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ho cercato di barattare una poesia per un pezzo di cielo chiedendo permesso ai mercanti d’azzurro: ho trattenuto il fiato finché ho potuto ma poi, liberando il sogno, come un gabbiano ho respirato d’immenso l’azzurro del cielo. I mercanti d’azzurro non sono personaggi di mia invenzione. Tempo fa si presero la licenza di privare della libertà i poeti costringendoli a barattare i loro scritti per un pezzo di cielo. I mercanti d’azzurro sono personaggi fuorilegge in un mondo dove vige la legge della casualità. Essi indossano tuniche azzurre per confondersi nell’ immensità del cielo, hanno facce d’angelo e si nutrono di poesia. Son banditi dalle leggi del cielo per l’unico reato che in cielo si può commettere: spezzare le ali a un poeta. Non è facile arrivare ai mercanti d’azzurro, di giorno si confondono e la notte si levano la tunica nascondendosi laddove non arriva la luce di una stella. Perché esistono? La leggenda narra la storia di poeti e menestrelli vittime dei mercanti di azzurro. Storie di poeti attaccati alla vita come una stella alla parete del cielo. Storie incredibili raccontate da personaggi comuni e poeti di carta. L’uomo razionale è un animale troppo quadrato per accorgersi di volare... i mercanti d’azzurro esistono per rendere l’uomo cosciente della grandezza delle sue ali, ma lo fanno in maniera assai dolorosa: spezzandogliele. Solo allora l’uomo è un gabbiano triste dagli occhi velati che, riparato al sesto piano di un palazzo grigio, osserva dal vetro di una finestra i suoi amici volare, convinto un giorno di poterli nuovamente raggiungere. Quanto alla bontà o la cattiveria dei mercanti d’azzurro è possibile esprimersi solo quando il gabbiano, una volta guarito, potrà varcare la soglia di quella finestra alla volta della vera libertà: quella del cielo!
Emanuele
Di webmaster (del 12/08/2006 @ 20:05:43, in ART, linkato 3128 volte)
Di webmaster (del 12/08/2006 @ 20:11:33, in ART, linkato 1283 volte)
Di webmaster (del 28/08/2006 @ 20:22:18, in ART, linkato 1269 volte)
Alessandra Benedetti
Nata a Fabriano il 30 marzo 1982
Dopo essersi diplomata come tecnico abbigliamento e moda, lavora da 5 anni nel settore dell’ arredamento come venditrice e progettatrice d’interni..
Amante del teatro, da anni recita in compagnie amatoriali dialettali, ma solo da un anno frequenta con passione una vera e propria scuola di teatro nella sua Fabriano.
Partecipa con fervore al palio S. Giovanni Battista, rievocazione storica della sua città, mettendo in rilievo il suo amore per le scene di vita medioevale in genere.
Le suggestioni evocate dalle musiche del Branduardi ispirano in lei idee di leggerezza, libertà Cristiana e una vera passione in genere per il maestro.
Per Info: ale.pinturicchio@libero.it
NOTTE Sono nella notte Soffia il vento tra gli alberi Concerto di grilli Non ho paura C’è la luna a tenermi compagnia Tu sei lontano Immerso in un’altra notte Ma non ho paura C’è la luna a tenermi compagnia Tu lo dicevi sempre Quando ti senti solo Guarda la luna Ti farà compagnia C’è lassù chi ti ama C’è Dio a tenerti compagnia Ora lo so Vago nella notte senza metaLa luna mi dirà dove andare Non ho paura C’è la luna a tenermi compagnia Sono nella notte Sono nella notte… … non ho paura… Ora sono io la notte.
Alessandra, 16/09/2005
AL MAESTRO ANGELO BRANDUARDI
A VUE CHE SETE LO MAESTRO DE LO CANTO E DE LA MUSICA , A VUE QUESTO SEMPLICE PENSIERO CHE DAL CORE VENE SU INCIMA ALLA GOLA E SGAPPA DA LA VOCCA QUASI SENZA UN RITEGNO QUASI SENZA PRETESE MA PIENO DE TANTA LIVERTà. VE PREGO DE CONTINUA', A RACCONTAMME STE POESIE, E IO LE ASCOLTERO' COME NA MUNELLA CHE VICINO AL LO FOCO, ASCOLTA RACCONTI ANTICHI. GRAZIE MESSERE PER LE TANTE EMOZIONI E PE L’AVè IMPUGNATO QUEL VIOLINO, QUANNO ANCHE VUE ERAVATE MUNELLO E NON VEL SARESTE CRISO CHE TUTTA STà FORTUNA SAREBBE PASSATA DA QUE LE CORDE. GRAZIE MESSERE Perché ME PARE DE VEDè TUTTO LO MONNO QUANNO CHE SENTO STE CANZONI SONATE DA VOI CON ANTICO FERVORE. E INFINE GRAZIE MESSERE Pè AVè PRESTATO ATTENZIONE A STà PORA MUNELLA, CHE ALTRO NON E' NA VOSTRA AFFEZIONATA MALANDRINA, CURIOSA E SENSIBILE COME DIO VE L’HA PRESENTATA.
Alessandra
Mi chiamo Nicola Di Maria e sono un fotografo di capo d'orlando (ME). Al concerto di Alcara Li Fusi (ME) mi sono permesso di fare qualche scatto al Sig. Branduardi, essendo anche un suo fan. spero non dispiaccia se ho tra le foto del mio sito anche un suo scatto.
Di webmaster (del 12/09/2006 @ 18:45:48, in ART, linkato 1366 volte)
"Un giorno all'improvviso la Luna si stancò...." (1993) Tecnica mista su tavola cm170x100
Opera dell'artista Sinuhe da Foggia
Mi chiamo Susanne Müller. Vivo e lavoro da più di 10 anni vicino a Francoforte sul Meno. Nel mio tempo libero scrivo storie per bambini e poesie. La musica branduardiana mi regala grande piacere ed immensa gioia.
Musik Du bist Sehnsucht, Du bist Erfüllung, bist 1000 Fragen und alle Antworten. Du bist Augenblick, bist Ewigkeit, Du bist unendliche Freude und tiefe Stille. Du bist Tag, Du bist Nacht, bist Sonne, bist Mond, bist Feuer, bist Regen, Himmel und Erde. Du bist Freundin, Vertraute, bist Freude, bist Glück, Du läßt mich lachen und weinen, läßt mich atmen, lieben, leben. Susanne/07/09/06
Traduzione:
Musica
Sei mia nostalgia, sei soddisfazione
sei 1000 domande e tutte le risposte.
Sei un momento, sei eternità
Sei gioia infinita e profondo silenzio.
Sei giorno, sei notte
sei sole, sei luna
sei fuoco, sei pioggia
cielo e terra.
Sei amica, confidente
sei gioia, sei felicità
mi fai ridere e piangere
mi fai respirare, amare, vivere
Susanne/07/09/06
"...Vorrei amarti, mia bella signora Vorrei sposarti se Dio lo vorrà Con te partire all'Olanda lontano..." Questi versi resi magici dalla meravigliosa melodia del grande maestro Branduardi hanno ispirato il seguente testo poetico che voglio dedicare ad Angelo, con la speranza di potergli regalare almeno un briciolo della immensa emozione che quotidianamente mi dona. Grazie maestro! Antonella Corna
La terra dei tulipani
Partiremo un giorno per le verdi distese della lontana Olanda a catturare il canto dei bianchi mulini che danzano nel sole. Partiremo, ne sono certa e coglieremo quei bellissimi tulipani che piantammo assieme nel giardino dei desideri, quando la vita, come uno spartito, si andava componendo di melodie armoniose, mentre il timido cuore, in altalena strappava il rosa ed il cobalto ai petali dischiusi della nostra giovinezza.
Settembre 30, 2006
Ieri ho realizzato un mio sogno da ragazza. Ho scoperto la musica di Angelo Branduardi negli anni belli della giovinezza e l'ho scelto come il poeta del mio viaggio. Incontrai la poesia di Yeats grazie ad uno splendido disco di Branduardi che mise in musica sue liriche di commovente bellezza; ed è stata la passione per il poeta irlandese che mi costrinse un giorno ad aprire una conversazione con un appena conosciuto ragazzo inglese. Andammo insieme a vedere una rappresentazione teatrale su Yeats, a Roma, ascoltammo insieme su cassetta tdk D46 (roba jurassica) le dieci ballate cantate da Branduardi( Il violinista di Dooney, Quando tu sarai..., Nel giardino dei salici, Innisfree...) raggomitolati sul divano nella penombra delle candele e la pizza troppo freddda, nei 40 metri quadrati di quell'appartamento romano che era ed è nella memoria lo spazio sacro delle nostre emozioni. Oggi quel ragazzo inglese è mio marito; ancora ascoltiamo Branduardi e ci commoviamo con lui. Le mie figlie hanno saltato sui letti, urlato a pieni polmoni, canticchiato in macchina tutte le ballate del topolino della fiera dell'est, del cogli la prima mela. Il poeta era con noi in ogni trasferimento di casa...poi l'Infinitamento piccolo ovvero il canto a Francesco D'Assisi...persino la preghiera nostra si arricchiva delle intuizioni poetiche di quel CD. Ricordo la solitudine di alcuni giorni nella casa inglese, davanti all'icona di Francesco e il canto del poema che mi riportava nell'immaginazione agli anni vissuti nella terra sabina, ad Assisi, a Spello. Struggente malinconia della bellezza! Mentre mi muovo tra lo spazio lombardo e vivo il senso di essere qui come un momento di passaggio, forse il meno poetico, della mia vita ecco che la storia mi contraddice. Tra le fabbriche e le superstrade di uno dei paesaggi più sciatti d'Italia, in una chiesa di cemento, anonima, di periferia, a soli 5 minuti dalla casa dove vivo attualmente, Branduardi ha richiamato 600 persone per il concerto di "Infinitamente piccolo". Ed io ero là in prima fila; ho letto i vent'anni negli occhi di tutti quei coetanei oggi madri e padri che cantavano con me. Nel giorno degli Arcangeli, la poesia è venuta a trovarci. Ero felice, per me, per loro. Ho atteso la fine dello spettacolo e consegnato a Branduardi una mia lettera dove racconto la mia stima per lui come artista, gli ho stretto la mano con riconoscenza mentre lo guardavo dritto negli occhi. Lui non sapeva: era uno strumento artistico con cui il cielo mi cantava una canzone. A me, come a loro. Ero io, eravamo noi tutti, i veri protagonisti di una ballata che era il cantico della nostra vita. Grazie, grazie Angelo!
Angela da "The Rose" (1893) William Butler Yeats
When You are Old and Grey and Full of Sleep
When you are old and grey and full of sleep, And nodding by the fire, take down this book, And slowly read, and dream of the soft look Your eyes had once, and of their shadows deep;
How many loved your moments of glad grace, And loved your beauty with love false or true, But one man loved the pilgrim soul in you, And loved the sorrows of your changing face;
And bending down beside the glowing bars, Murmur, a little sadly, how Love fled And paced upon the mountains overhead And hid his face amid a crowd of stars.
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